DIVENIRE GENITORI

Nella mia pratica clinica mi sento chiedere spesso: quando è il momento giusto per diventare genitori? Molti stati emotivi passano attraverso questa domanda, dove è normale spesso sentirsi in una posizione ambigua, che passa da una parte all’altra dello spettro delle emozioni.

Diventare genitori attiva un progressivo e profondo cambiamento di sé all’interno della coppia. A volte, il desiderio inizia prima del concepimento, quando il figlio è solo immaginato o desiderato.

La prima reazione davanti al test di gravidanza, ed il suo risultato, può generare spesso emozioni contrastanti: positive e negative. Da quel momento diventa sempre più incalzante nelle mente e nel cuore della coppia, il divenire genitori: il passaggio da coppia coniugale e coppia genitoriale.

È questo il momento in cui nella mente dei neogenitori si accende una moltitudine di pensieri.

Ci si sente sopraffatti da una immensa gioia e contestualmente arrivano delle domande naturali: sarò un bravo genitore? Sarò in grado di crescere mio figlio sereno e felice?

Non esiste una patente per diventare genitori, né corsi o formazioni che ci possano abilitare a questo ruolo. Per essere “buoni genitori” è necessario entrare in sintonia, in contatto ed in connessione con i nostri figli, ascoltando e accettando come primo passo le proprie emozioni, elemento in comune fra grandi e piccoli.

Per far sì che la relazione genitore-figlio sia efficace, c’è bisogno di saper amare, curare e soprattutto accogliere.

La nascita di un bambino porta con sé grandi cambiamenti che caratterizzano una fase di spiccata emotività, alla base del grande sconvolgimento della vita di coppia, all’interno della quale è necessario uno sforzo congiunto per identificare e riconoscere i bisogni del neonato.

Con l’arrivo della genitorialità, si assiste ad una trasformazione nel modo di sentire, di pensare e di essere, dove si aprono delle finestre mentali sulla propria storia, su quello che si è stati, sui bambini che siamo stati e sui genitori che abbiamo avuto. Talvolta questa apertura può far sentire disorientati e può portare ad un senso profondo di discontinuità con quello che si era prima; il cambiamento è così tanto grande dal punto di vista emotivo da non trovare una continuità fra il se di prima e il se di ora.

A volte il legame genitoriale può partire lentamente, essendo la relazione genitore-bambino in costante divenire. Una relazione che si costruisce nel corso del tempo, dove il legame tende a cambiare e ad avere intensità diversa. Questo processo naturale, fa parte del percorso che ogni coppia ed ogni famiglia può incontrare all’interno del ciclo di vita familiare.

Il supporto al nuovo nucleo familiare risulta fondamentale nel dopo parto. Importante è la solidarietà reciproca. Il fare squadra risulta necessario per un buon equilibrio dell’intero nucleo familiare, dove compiti e parole sono di rinforzo e collaborazione.

Per crescere un bambino c’è bisogno un intero villaggio” recita un proverbio africano. La mamma si prende cura del bambino, il papà si prende cura della mamma e del bambino, i nonni e i parenti si prendono cura di questo nuovo nucleo familiare intento a crescere il bambino, e nutrire il suo amore.


Dott.ssa Francesca Ciucciovino – Psicoterapeuta GEPO Associazione per la salute della donna, la coppia e il bambino.