LA STORIA DI MAMMA GRETA

Lei è Greta. Vive a Rieti, nel Lazio. Ha 18 anni.

È fidanzata con Valerio, frequenta il liceo, ha le idee chiare su cosa farà da grande. La psicologa infantile. All’improvviso muore il padre. Greta accusa il colpo, non si regge in piedi. Prova a reagire, si aggrappa ai sogni, alla maturità imminente, ma la strada è tutta in salita, e le manca il fiato. Come se non bastasse, a un certo punto il ciclo non arriva. Greta compra un test di gravidanza, si chiude in bagno, fa un bel respiro. Esce in lacrime. Mamma, aiuto sono incinta!

Scoppia il caos, piovono commenti, giudizi e sentenze. Sei troppo giovane, ti rovinerai la vita. Greta si accarezza la pancia, pensa al suo papà che non c’è più. Serra le palpebre, sente un brivido. Trema. Dentro il suo corpo c’è una vita, un dono prezioso. Greta si rimette in piedi, ha una paura folle, ma nel suo cuore si è accesa la luce. Comunica la sua scelta al fidanzato.

Valerio resta senza fiato, poi la guarda negli occhi. Amore, io sono con te, e sia. Stretti l’uno nelle braccia dell’altra, scacciano la paura. I mesi passano in fretta. Le amiche parlano di vestiti e borse, Greta pensa a biberon e ciucci. Qualcuno non si rassegna. Pensaci bene, sei ancora in tempo, hai capito a cosa vai incontro? Greta non è mai stata così sicura.

Ha un vero uomo al suo fianco, un bambino nella pancia, insieme sono fortissimi. Il giorno dell’esame di maturità, il figlio festeggia la promozione scalciando come se non ci fosse un domani. Alla fine, Greta ripone i libri in un cassetto e passa allo studio delle etichette del latte in polvere.

Riccardo viene al mondo a ottobre. Greta lo prende in braccio e rinasce. Si trasferiscono dai genitori di Valerio, cambiano città e abitudini, ripartono da zero. Greta è sul pezzo. Trova un lavoro, riesce a mettere da parte dei soldi, si compra una macchina e quando finalmente hanno una casa tutta per loro, regala una sorellina al suo piccolo ometto.

Oggi Greta ha 25 anni. La gravidanza arrivata a sorpresa mentre sedeva ancora sui banchi di scuola, non le ha rubato il futuro, ma gliene ha regalato uno nuovo, pieno di luce.